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TERRA DI BARI

 

La Terra di Bari fu una unità amministrativa, prima, del Regno di Sicilia, poi, del Regno di Napoli, e, quindi, del Regno delle Due Sicilie.

 

Il giustizierato

Raguaglio historico del contaggio... Wellcome L0043986.jpg
 

Nel XIII secolo, Federico II, che già da tempo cercava di contenere il potere feudale a favore di quello regio costituì la Terra di Bari in giustizierato. Nell'ambito del processo di centralizzazione voluto dal sovrano palermitano, l'amministrazione dei territori del regno, suddivisi in distretti di giustizia imperiale, veniva affidata ad un rappresentante del potere regio, il Gran Maestro Giustiziere[1], attraverso il quale l'autorità del re si sovrapponeva a quella dei feudatari.

Con la guerra del Vespro e la scissione del regno in due, il Giustizierato di Bari rimase nel del Regno di Napoli. In epoca aragonese, i giustizieri furono sostituiti con altri funzionari regi e, così, i distretti territoriali del Regno vennero chiamati, più semplicemente, province.

Sin dall'istituzione del giustizierato, il capoluogo della circoscrizione fu fissato nella città di Bari. Nel luglio del 1586, però, in seguito alla decisione di stabilire la Sacra Regia Udienza della Terra di Bari in Trani, quest'ultima città divenne il nuovo capoluogo della provincia, condizione che mantenne fino al 1806[2].

La Terra di Bari confinava a nord con la Capitanata, a sud con la Terra d'Otranto e a ovest con la Basilicata e comprendeva l'attuale Provincia di Bari, parte dell'odierna Provincia di Barletta-Andria-Trani e i comuni di Cisternino e Fasano.

La provincia

Con la legge 132 del 1806 Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l'8 agosto di quell'anno, Giuseppe Bonaparte riformò la ripartizione territoriale del Regno di Napoli sulla base del modello francese e soppresse il sistema dei giustizierati.

Negli anni successivi (tra il 1806 ed il 1811), una serie di regi decreti completarono il percorso d'istituzione delle province con la specifica dei comuni che in esse rientravano e la definizione dei limiti territoriali e delle denominazioni di distretti e circondari in cui veniva suddivisa ciascuna provincia.

Dal 1º gennaio 1817 l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Provincie dei Reali Domini di qua del Faro del 1º maggio 1816.

La sede degli organi amministrativi era ubicata a Bari nell'attuale sede della prefettura[3] in Piazza Libertà.

Suddivisione amministrativa

 
Mappa storica della Provincia di Terra di Bari tratta dall'Atlante Geografico dell'Italia disegnata dal Vallardi

La provincia era suddivisa in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente. Al livello immediatamente successivo alla provincia individuiamo i distretti che, a loro volta, erano suddivisi in circondari. I circondari erano costituiti dai comuni, l'unità di base della struttura politico-amministrativa dello Stato moderno, ai quali potevano far capo i villaggi[4], centri a carattere prevalentemente rurale.

La provincia comprendeva i seguenti distretti:

Ogni distretto era suddiviso in circondari per un totale di 37.

Voci principali
 

Comuni della Terra di Bari

Durante il Regno delle Due Sicilie, la provincia di Terra di Bari comprendeva 53 comuni, inclusa Bari, il capoluogo.

Curiosità

Scatola per conserva di pomodoro (latta) da 5 kg - Musei del cibo - Pomodoro - 169a.jpg
 

Nel 2005, "Terra di Bari" è stato designato dall'Amministrazione Comunale di Bari quale marchio per il marketing della costituenda "Area metropolitana".

Note

  1. ^ Matteo Camera, p. 138.
  2. ^ Costanza Manzi, La Storia del Tribunale di Trani: Storia Antica, su ordineavvocatitrani.it, Trani, Ordine degli Avvocati di Trani. URL consultato il 19 gennaio 2013.
  3. ^ Storia della Città: I Borbone, barilive.it. URL consultato il 16 agosto 2010.
  4. ^ Nel Regno delle Due Sicilie, i centri abitati privi di autorità municipale erano chiamati "villaggi", tranne in Calabria Citeriore dove erano detti "rioni", in Abruzzo "ville", a Salerno e Napoli "casali". Gabriello De Sanctis (1840), I sezione, p. 29

Fonte: Wikipedia.